STATALE 640
Ricorda che il vento fra gli arbusti
Prima è canto
E poi è pianto
E se il ricordo slitta sull’ arido asfalto
Indifferente
Il cielo no.
Lui, testimone di pioggia e lacrime
La memoria ha fecondato
E adesso il vento
Tra gli arbusti prima è pianto e poi è preghiera
E nessuno tema
‘che l’occhio infinito sempre percorre
Le orme impazzite
Sempre rivive , sull’erba piegata dal vento,
nel ramo spezzato, nel lento passare dei giorni,
nel solco avvilito, il grido del giusto
Che il vento si faccia pianto e canto e grido e preghiera
Si scuoti la valle
Si turbino i cieli
Nessuno, io grido, nessuno
imbavagli quel vento
nessuno calpesti quei fiori
che l’arido asfalto indifferente spaccheranno
e germoglieranno
e quando il tempo esploderà
ci sarai tu
in quella valle
correrai con gli altri nella luce
e tutto il resto non sarà niente
perché l’amore, lui soltanto, sarà tutto
Prof. Angela Minolfi
Alla MEMORIA di Rosario Livatino e della signora Rosalia Corbo Livatino
con infinita gratitudine