2000
• 23 maggio una piazza a Paternò
• 27 agosto premio "Polifemo d’Argento"
(XXXIV° edizione) alla memoria di Zafferana Etnea (Ct)
• 21 settembre posa di un busto bronzeo nell’Aula
delle Udienze "Rosario Livatino" del Tribunale di
Agrigento
Per l’anno 2000, nel decennale
dell’omicidio Livatino e nel 12° anniversario del
duplice omicidio Saetta, Tecnopolis è tornata
ad onorare l’impegno preso con i suoi associati e con
queste illustri vittime di mafia organizzando il convegno:
“Saetta e Livatino: attualità di un sacrificio.
Prospettive e strategie della lotta alla mafia”.
L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione
con l’Associazione Amici del Giudice Rosario
Angelo Livatino sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Ai lavori svoltisi sabato 23 settembre 2000
presso il cine teatro Odeon hanno partecipato quali relatori
i magistrati: Salvatore Cardinale (Presidente
Corte d’Assise di Agrigento), Gilberto Ganassi
(Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale
di Cagliari) e Antonino Di Matteo (Sostituto
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo);
il Vice Capo della Direzione Investigativa Antimafia Prefetto
Giovanni Cecere Palazzo, don Baldassare Meli della
Comunità Santa Chiara di Palermo. Moderatore è
stato il giornalista Felice Cavallaro.
All’iniziativa non sono stati invitati, per ragionata
scelta degli organizzatori, condivisa dai familiari, rappresentanti
politici, per evitare qualsiasi strumentalizzazione di parte.
In sala, assieme ai familiari, tra lo scarsissimo pubblico,
erano presenti rappresentanti qualificati della magistratura
siciliana e nazionale, delle forze dell’ordine e della
società civile anche se sono mancati numerosi rappresentanti
dei vertici delle forze dell’ordine e della magistratura.
Un invito particolare e sentito era stato
rivolto dagli organizzatori ai cittadini, alle associazioni
non politiche, agli studenti ed educatori affinchè
con la loro presenza testimoniassero il valore e l’utilità
del secrificio di uomini dello Stato, silenti ed efficaci
servitori delle Istituzioni rivolte alla difesa dei valori
di Legalità e Giustizia. Brillante stata la conduzione
del giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro
che non ha perso occasione per scandagliare l’animo
dei presenti e portare il dibattito sulle tematiche più
attuali: isolamento dei magistrati e rimozione del ricordo
delle vittime di mafia. Particolarmente toccante il collegamento
telefonico, da una località segreta, col testimone
oculare dell’omicidio Livatino, il rappresentante
di commercio Pietro Ivano Nava, da allora
costretto con la sua famiglia alla fuga per il mondo sotto
falsa identità. “Rifarei quello che ho fatto
–ha detto Nava- si è trattato solo di un normalissimo
comportamento civico che è diventato eroico solo per
quello che è successo dopo!”. A Pietro
Ivano Nava, il padre di Rosario Livatino ha consegnato,
tranite un ispettore dello Sco, una medaglia d’oro.
Durante la manifestazione è stata consegnata la borsa
di studio, bandita dal Comune, per neo laureati in Giurisprudenza
alla dottoressa Gabriella Gangi di Catania
autrice della tesi “La Direzione Nazionale Antimafia”;
e sono state consegnate anche quattro borse di studio finanziate
dai genitori Livatino a Stefania Radellini,
Antonio La Licata, Vincenzo Abate
e Rosemilia Giordani, studenti di scuola
media vincitori di un concorso sulla figura di Rosario Livatino
bandito dall’omonima associazione nonché targhe
al Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio
Ciampi, alla professoressa Ida Abate
biografa del giudice, all’attore Giulio Scarpati
e ai familiari di Antonino e Stefano Saetta
e del Giudice Livatino e pergamene
ai relatori e al moderatore, allo Sco-Servizio Centrale
Operativo della Polizia, alla DIA-Direzione
Investigativa Antimafia, ai magistrati Roberto
Sajeva della Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Nuoro, Ottavio Sferlazza del Tribunale
di Caltanissetta, Caterina Chinnici del Tribunale
per i minori di Caltanissetta e al magistrato canicattinese
Gaetano Paci, già collaboratore del
giudice Giancarlo Caselli ed oggi in forza
alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, personalità
queste che si sono distinte sempre nella promozione di una
cultura di valori positivi e nella lotta alla mafia.
Ad Agrigento, il pomeriggio del 22
settembre e la mattina successiva presso
il Seminario Vescovile, la sottosezione dell’Associazione
Nazionale Magistrati ha organizzato il convegno dal titolo:
“Lo sviluppo nella legalità: la nuova
frontiera dell’antimafia dieci anni dopo l’uccisione
di Rosario Livatino”. Il convegno era moderato
dal giornalista Lamberto Sposini.
A Messina il 25 settembre
l’amministrazione comunale, su proposta del “Movimento
Nuova Presenza Giorgio La Pira” ha proceduto
all’intitolazione della strada più importante
del quartiere popolare CEP alla memoria del “Giudice
ragazzino” Rosario Livatino. Nel corso della
quinta edizione del Premio “Pro Bono Justitiae”
il presidente del Movimento, dottor Calogero Centofanti,
ha consegnato gli attestati ai magistrati: Salvatore
Laganà di Messina, Giovanni Tinebra
e Renato Di Natale di Caltanissetta, Carmelo
Petralia della Direzione Nazionale Antimafia
di Roma, Silvia Della Monica di
Perugia, Giovanni Cariolo di Catania, Salvatore
Cardinale di Agrigento, Paolo Andrea Taviano
di Cassino e Salvatore Mastroieri, particolarmente
distintisi nel loro campo.
A Tavernerio in provincia di Como i ragazzi
della scuola media e l’amministrazione comunale il 29
settembre hanno intitolato un Centro di Aggregazione
alla memoria del Giudice Livatino. A rappresentare
i familiari e lo Stato era presente l’onorevole Nando
Dalla Chiesa, figlio di una vittima di mafia quale
il Generale dei Carabinieri e Prefetto della Repubblica Carlo
Alberto.
L’amministrazione comunale di Torregrotta,
in provincia di Messina, guidata dal Commissario straordinario
Grazia Bellia ha deciso di intitolare una
strada alla memoria di Rosario Livatino mentre l’amministrazione
comunale di Leonforte, attraverso il commissario straordinario
Silvio Cuffaro, il 28 ottobre ha proceduto
all’inaugurazione di un monumento ai due Giudici di
Canicattì Antonino Saetta e Rosario Livatino
per perpetuare il ricordo delle eroiche virtù di attaccamento
ai valori della Giustizia e della Legalità sino all’estremo
sacrificio. Ad Acireale il commissario straordinario Massimo
Raimondi, accogliendo finalmente una richiesta giacente
da oltre due anni del presidente del Lions Club, il magistrato
Michelangelo Patanè, ha individuato
uno slargo in corso Italia da intitolare al giudice Livatino.
Il 12 novembre a Marcianise
l’amministrazione comunale ha intitolato a Rosario
Livatino la villa comunale.
Il 21 novembre, a Canicattì
presso la scuola media “Senatore Gangitano”, si
è svolta la premiazione dei 56 partecipanti al concorso
per alunni di terza media “Rosario Livatino
per non dimenticare”. Alla manifestazione organizzata
dall’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo
Livatino” non hanno potuto partecipare i familiari di
Rosario Livatino, Antonino e Stefano Saetta. Nell’occasione
è stata presentata la raccolta dei passi più
significativi dei temi partecipanti riassunti dalla professoressa
Gabriella Portalone Gentile.
Il Consiglio Superiore della Magistratura,
attraverso la Nona Commissione presieduta
da Margherita Cassano, nel settembre 2000
ha deciso di intitolare alla memoria dell’alto
magistrato Antonino Saetta il corso di perfezionamento
sul tema “Il ragionamento probatorio” che si è
svolto a Roma dal 9 all’11 ottobre 2000. In un telegramma
inviato ai familiari, Margherita Cassano, presidente della
Nona Commissione del CSM, ha sottolineato che: “E’
vivo in tutti noi il ricordo dei limpidi insegnamenti, della
cultura e dell’umanità che ha connotato l’intera
vita professionale del dottor Saetta, la cui testimonianza
è motivo di orgoglio per l’intero Consiglio”.